Facebook è una realtà mondiale ?

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Facebook è una realtà mondiale ? per fortuna ancora no ! Anzi sembra che sia un po’ in declino ma niente paura il nostro Mark Elliot Zuckerberg ( ho dovuto fare copia ed incolla per riuscire a scrivere il suo nome ) si è comperato Instagram e whatsapp e chissà cos’altro nel prossimo futuro per non perdere la leadership del mercato. Si ! mercato, se consideriamo valido l’ assunto che nella rete nulla è gratis anche se non la paghi direttamente con i tuoi soldi la paghi con i tuoi dati ed il tuo tempo per costruire i contenuti di cui i socia network si nutrono. Il tuo tempo, ma ti rendi conto, il tuo tempo, l’ unica moneta che non puoi riguadagnare. La cosa è un po’ inquietante. Come persona oramai matura e molto fortunata ho attraversato un periodo storico molto eccitante ( con il senno del poi ovviamente ) ed ho vissuto buona parte della mia vita senza cellulare e senza internet quindi sono piuttosto avvezzo a gestire il mio tempo e non a farmi gestire. La deriva che ha creato la rete di Internet è fantastica ma un po’ mi spaventa pur essendone affascinato. Tutta questa introduzione solo per riportare un pensiero del fu Umberto Eco, se qualcuno ha delle critiche costruttive mi piacerebbe conoscerle.

Umberto Eco  Umberto Eco

Il primo documento: il pensiero di Umberto Eco sui social network«I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli». Attacca internet Umberto Eco nel breve incontro con i giornalisti nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino (…). «La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco che invita i giornali «a filtrare con un’equipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno». «I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all’analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno». Eco vede un futuro per la carta stampata. «C’è un ritorno al cartaceo. Aziende degli Usa che hanno vissuto e trionfato su internet hanno comprato giornali. Questo mi dice che c’è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell’era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale».